DOI: https://doi.org/10.7203/scripta.16.19240

Oltre il canone nazionale. Le voci che parlano in catalano


Resum


Riassunto: Nella nuova Europa della generazione, o delle generazioni, Erasmus, in questa Europa che vogliamo cosmopolita, ci aspetta il racconto di una letteratura meno parziale, meno sottomessa al principio egemonico degli stati-nazione, una letteratura che ci permetta di recuperare, soprattutto, le voci forti ed emozionanti di autori che il fiume del processo storico ha lasciato in un’ansa laterale, dove piccole comunità hanno potuto continuare a coltivarne e proteggerne la memoria, non senza il rischio di partecipare, con la loro cura identitaria, al processo di esclusione dal canone internazionale. Potremo, anche, guardare per la prima volta, o per la prima volta con adeguata consapevolezza e rispetto, verso letterature emarginate e minorizzate come quella, in lingua catalana. Sappiamo quali faticose vicende storiche ne abbiano segnato la marginalizzazione, fino alla persecuzione franchista, ma proporrei di abbandonare questo punto di vista –che rischia di bloccarci in un gesto di rivendicazione ancora subalterna– a favore di una prospettiva che, se davvero vorrà essere inclusiva e accogliente, dovrà assumersi la responsabilità di essere capace di collocarsi nel presente.

Paraules clau: Letteratura catalana, studi del canone letterario, confini sovranazionali, ricezione


Abstract: In the new Europe of the generation, or generations, Erasmus, in this Europe that we want cosmopolitan, awaits us the story of a less partial literature, less subject to the hegemonic principle of nation-states, a literature that allows us to recover, above all, the strong and exciting voices of authors that the river of the historical process has left on one of its sides, where small communities have been able to continue to cultivate and protect their memory, not without the risk of participating, with their identity care, in the process of exclusion from the international canon. For the first time we also will be able to look with adequate awareness and respect at marginalized and minority literatures like the one in the Catalan language. We know what difficult historical events have marked its marginalization, up to the Franco persecution, but I would propose to abandon this point of view –which risks blocking us in a gesture of still subordinate claim- in favor of a perspective that, if it really wants to be inclusive and welcoming, will have to assume the responsibility of being able to place itself in the present.

Keywords: Catalan literature, studies of the literary canon, supranational boundaries, reception


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