La ricognizione della lotta. Memoria e soggettività nei documentari femministi italiani


Resumen


Un tempo considerato, insieme a quello francese, come il movimento delle donne più forte d’Europa, oggi il femminismo del nostro Paese vive un momento di grandi trasformazioni e si trova più che mai spinto a rinnovarsi e a interrogarsi su nuove sfide future, a fronte sia di una globalità politica sempre più sensibile alle tematiche di genere, sia di nuovi dispositivi di rappresentazione visiva che tentano di ritracciare queste trasformazioni (Gribaudo e Zapperi, 2012). Questo contributo guarda al modo in cui i documentari contemporanei che tematizzano il femminismo recuperano la dimensione della lotta e della memoria, rivolgendosi sia a un passato ritenuto da molte ancora significativo, sia a un futuro in cui i femminismi sono sempre più parte attiva del dibattito socio-culturale. A tale scopo, il saggio intende esaminare due esempi significativi, Ragazze, la vita trema di Paola Sangiovanni (2009) e Femminismo! di Paola Columba (2016), per inserirli in una più ampia riflessione sulla valenza del mezzo documentario come strumento di impegno sociale e politico. Questi documentari affrontano il contesto del femminismo italiano presentando realtà composite, difficilmente ascrivibili a un’unica idea di “lotta”. A fronte di un potenziale rischio di frammentazione delle istanze politiche e culturali dei movimenti femministi contemporanei, le opere cercano di dare voce a una coscienza distintiva del femminismo italiano degli anni Settanta, attraverso storie individuali di ribellione e di differenza.


Palabras clave


Documentari femministi; Corpo delle donne; Memoria; Soggettività; Paola Sangiovanni; Paola Columba

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